Storia di Angri

Riferimenti storici sulla comunità angrese

Situata nella bassa valle del Sarno, tra i Monti Lattari e le falde del Vesuvio, Angri è un importante centro agricolo e sede di numerose industrie manifatturiere e del settore alimentare, in particolare dell'industria conserviera.

Angri cominciò a svilupparsi nel secolo VII d.C.come Casale della Contea di Nocera; in seguito crescendo la sua consistenza territoriale ed economica, fu dato in feudo ai vari signori (Carafa, Avalos, Aquino, Zurlo).

Il barone di Angri Giovanni Zurlo di fede Angioina, nella lotta alla successione al trono di Napoli tra Alfonso d'Aragona e Luigi III° d'Angiò, si schierò a favore di quest'ultimo. Allora la regina Giovanna II°, inviò Andrea Forte Braccio da Montone, capitano di ventura che sosteneva la causa aragonese, ad assediare il feudo Angrese. Nel 1421 dopo un breve assedio, devastò l'intero abitato e incendiò il castello.

In seguito alla caduta di Alfonso d'Aragona, detronizzato dalla stessa regina, fu dichiarato legittimo erede Luigi III° d'Angiò, il quale per ringraziare Zurlo della sua fedeltà, inviò la regina Giovanna a ripristinarlo nel suo feudo.

All'epoca del re Carlo I d'Angiò, molte famiglie Angresi elevate alla dignità nobiliare, iniziarono a costruirsi dimore gentilizie in diversi punti del feudo e le primitive strade del Paese, presero il nome di tali famiglie (Concilio, Coronati, Risi, Ardinghi).

Verso la metà del secolo XV, Angri si staccò da Nocera divenendo una UNIVERSITAS e nel 1563 il sindaco Salvatore de Angelis, compilò i CAPITOLI dell'Universitas, stabilendo norme di vita amministrativa, adottate dai governi della Città fino all'Unificazione d'Italia.

Ai principi del 1600 i DORIA ottennero che il feudo Angrese fosse eretto a PRINCIPATO, dal quale essi presero il titolo di Principi di Angri.

Per merito di questa ricca e potente famiglia genovese, il Paese figura nella storia dell'arte, omonomizzato nel Palazzo Doria d'Angri in piazza dello Spirito Santo a Napoli, sede estiva dei Doria e splendido gioiello settecentesco

Ad Angri,nella località Pozzo dei Goti, nel 553 fu sconfitto ed ucciso il re dei goti Teia, ad opera dell'esercito bizantino comandato da Narsete, inviato dall'imperatore Giustiniano. Fu l'ultimo atto della dominazione gotica in Italia.

I testi e le immagini sono stati realizzati da Sergio Amato sotto la supervisione dell'ufficio Informagiovani del Comune di Angri.