Festa Patronale di S. Giovanni Battista

Festa Patronale di S. Giovanni Battista
Affonda le radici nei primi decenni del '600 a seguito di varie calamità naturali. Richiama le folli dell'agro nocerino sarnese e dell'intero comprensorio vesuviano, per le eccezionali gare di fuochi pirotecnici, le fastose luminarie, il caratteristico incendio della torre e l'intervento dei più apprezzati concerti bandistici nazionali.

Narra la leggenda che mille anni fa, due legni, trasportavano orciuli di creta dalla costa tirrenica alle terre africane. Uno dei due legni aveva la statua di San Giovanni, ricavata rozzamente da un marinaio da un vecchio albero del bastimento. I marinai dell'altra imbarcazione invidiosi della velocità dell'altra nave, presero la statua e tentarono inutilmente di bruciarla. Allora la misero su di un carro trainato dai buoi per disfarsene. Giunto in aperta campagna alcuni contadini presero la statua e costruirono una chiesa nel punto in cui si fermò il carro e dall'ora in poi San Giovanni, venne proclamato Protettore del posto.

Ogni qual volta Angri e i suoi abitanti venivano minacciati da una calamità naturale, San Giovanni veniva tirato fuori dalla Collegiata, mettendo fine al flagello.

È ancora vivo nel ricordo degli anziani, il miracolo compiuto dal Battista durante l'ultima eruzione del Vesuvio del 1944. Angri fu colpita da una incessante pioggia di lapilli che minacciava non solo l'incolumità degli abitanti ma anche i raccolti.

Appena San Giovanni apparve sul sagrato della Collegiata, la pioggia di lapilli, cessò improvvisamente

Fino agli anni'60 nella processione di Giugno, l'antica statua lignea di San Giovanni, ricoperta interamente da banconote, veniva accompagnata da "San Giovanniello" il busto argenteo del Patrono, che veniva posto nel "Maio" un particolare carro allegorico intessuto con la paglia, che serviva a raccogliere le primizie dei campi. A conclusione dei festeggiamenti, le primizie venivano date alle donne gravide, come segno di protezione e benedizione da parte del Santo. La tradizione vuole che il volto del Battista, sia stato "oscurato" dal fumo di migliaia di batterie, fatte esplodere ogni anno al Suo passaggio.